martedì 3 ottobre 2017

Giulia Pratelli - Tutto Bene (Rusty Records, 2017)

Giulia Pratelli è una giovane, ma per nulla acerba, cantautrice toscana, giunta alla prova di questo "Tutto Bene"con un carnet di storie da raccontare davvero notevole. Per farlo, si circonda di nomi di un certo spessore, da Zibba a Diego Esposito, passando per uno dei più grandi drummer italiani (Fabio Rondanini, già con Calibro 35, Afterhours, ecc.), creando un pot-pourri in alcuni frangenti troppo eterogeneo ma comunque espressivamente concreto, valido, diretto. 
Il linguaggio è principalmente quello del pop nostrano, quello sempre un po' sottovalutato dalle radio, tagliando una bisettrice che partendo da Gino Paoli e Luigi Tenco arriva, ai giorni nostri, a Daniele Silvestri e Niccolò Fabi, senza tralasciare il periodo iniziale di Carmen Consoli e alcune uscite recenti di Marina Rei. Proprio un brano di quest'ultimo, realizzato assieme all'amico Max Gazzé, viene rivisitato dalla Pratelli in uno dei momenti più eclatanti del disco, una "Vento d'Estate" modernizzata ed elettrificata, tratteggiando quella cifra stilistica che è propria e unica di quest'autrice: la capacità di realizzare un sano electro-pop senza cadere in nessun stilema già sentito ("Resto Ancora Un Po'"). Musicalmente, abbiamo identificato dunque l'anima nazionalpopolare immancabile e della quale onestamente siamo un po' saturi, più che altro perché il mercato non è evidentemente in grado di accogliere con l'attenzione meritata nemmeno i progetti più degni, a causa di un disastroso sovrannumero di sforzi similari. 
Liricamente, Giulia ci prova a differenziarsi da altri autori, a tratti riuscendoci, comunicando una passionalità e una profondità di vedute che possono spiazzare se fatte combaciare con la realtà anagrafica.  "Nodi", "Se" e "Penelope" spiccano sicuramente, anche se non si distingue tra le undici tracce un episodio davvero superiore agli altri. 

Che dire, qualche singoletto di sicuro appeal radiofonico, una gran voce, testi scritti bene e brani arrangiati a dovere. Manca però qualcosa che sia in grado di farla uscire dal mare magnum, dal calderone di musica italiana e italiota. Speriamo che tutti gli elementi luminosi e di classe sparpagliati in "Tutto Bene" riescano ad essere convogliati in un seguito a maggior densità di originalità. Non una critica, ma un auguri

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