sabato 10 aprile 2010

Slayer - World Painted Blood (American Recordings, 2009)

Tracklist


La carriera degli Slayer, lunga ormai ventinove anni, giunge ad un importante traguardo con questo "nuovo" disco. No, piano, ma questo è il nuovo disco degli Slayer? "World Painted Blood" suona come qualsiasi disco degli Slayer pubblicato nell'ultimo trentennio. Questo è il giudizio dato da molti, ma occorre, anzi sarebbe meglio, sprecare qualche parola in più per descrivere questo piccolo gioiellino metal di fine duemilanove.
Araya e soci sono stati accusati ad ogni uscita discografica di auto-plagio, assenza di evoluzione, sterilità. Anche di antisemitismo, ma questo è un altro discorso. La verità è che ai metallari losangelini non fotte veramente un cazzo di cambiare, e vogliono semplicemente spaccare il culo come hanno sempre fatto. Gli anni che passano si fanno sentire in concerto, ma non certo in un disco come questo, con una produzione eccelsa (ancora una volta affidata all'ormai produttore storico Rick Rubin, affiancato però dal celebre Fidelman), più moderna rispetto alla produzione più nota ma comunque sempre abbastanza "metallica", graffiante e sporca al punto giusto da non risultare troppo "major". La batteria di Lombardo è sempre martellante, precisa, veloce, con la doppia cassa esagerata a riempire ogni secondo vuoto con quel colpo "di troppo" che è caratteristica di molti batteristi thrash, di cui Dave è il più grande rappresentante. Basta sentire Public Display of Dismemberment (col suo nome molto black metàl, per citare gli Elio) per capire di cosa sto parlando. Il thrash dei primi dischi, passando per tutte le fasi e i successi di South of Heaven e Reign In Blood, prima di gettarsi a capofitto negli anni novanta e nei più stanchi anni zero, si ritrova tutto concentrato in brani veloci e potentissimi come la title-track, in apertura di disco e con un'introduzione d'assoluto impatto. Sugli assoli non serve dire niente, tutti sanno come sono i loro assoli. E Snuff non è da meno, con un riff quasi "arabeggiante". L'altro tipo di canzoni "storicamente" proposto dagli Slayer è quello più lento e pesante, lo sappiamo. E infatti eccole in Human Strain, con alcuni riff particolarmente estranei all'universo slayeriano, soprattutto a metà pezzo, Americon e Playing With Dolls, queste ultime due quasi simili a quelle band melodic death metal sempre più popolari (ma anche agli ultimi Slipknot, no?) in America e non solo, per concludersi poi con alcuni cambi non troppo banali, se consideriamo da chi provengono.
World Painted Blood non è né una sorpresa, né una delusione. Il suo unico fine è confermare la vena compositiva degli Slayer, sempre eccellenti nel forgiare pezzi metal graffianti e che ti prendono a calci in faccia. Piacciono a tutti quelli che capiscono qualcosa di metal, e hanno capito che ripetendo sempre le stesse cose per una vita non faranno mai morire questo genere. Se lo fanno altri li staremo ammazzando di critiche, ma chi siamo per parlare male degli Slayer.

Un ottimo disco metal, ancora.

Voto: 7.5

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