martedì 23 febbraio 2016

Elio e le Storie Tese - Figgatta de Blanc (Hukapan, 2016)

Memori di un discutibile e controverso secondo posto nel 1996, Elio e le Storie Tese fino a qualche anno fa, giuravano che non avrebbero mai più partecipato al Festival di Sanremo. Al momento di pubblicazione di questo "Figgatta de Blanc", il Simpatico Complessino è apparso come concorrente al suddetto Festival per ben tre volte. Come riescono, quindi, a mantenere credibilità, nonostante tutto? Semplice: tutte le volte l'hanno fatto a modo loro, senza mai scendere a compromessi e presentando canzoni che nessun altro avrebbe mai avuto il coraggio di portare lì. Così come "La Canzone Mononota" di tre anni fa, anche il pezzo presentato quest'anno, "Vincere l'Odio", è un divertissement in grande stile: si tratta, semplicemente, di una serie di ritornelli in stile diverso tra di loro, uniti senza un apparente filo logico, in modo da suonare come una sorta di medley. Anche se, generalmente, si tende a pensare al ritornello di una canzone come al suo climax, fare una composizione usando solo questo ingrediente offre sicuramente un risultato poco digeribile ad un primo ascolto e, soprattutto, qualcosa di difficilmente definibile come canzone; presentare, quindi, una cosa del genere al Festival della Canzone Italia è stato senza dubbio un atto molto coraggioso!

Contrariamente a quanto accadeva con "Eat the Phikis" e "L'Album Biango", la presenza del Festival di Sanremo su questo album non è così marcata. Il che non deve stupire: mentre, nei casi precedenti, i due dischi erano usciti mesi dopo le loro partecipazioni (consentendogli quindi di utilizzare anche dei frammenti registrati durante il Festival), "Figgatta de Blanc" è stato pubblicato nel bel mezzo della loro partecipazione, rendendolo un prodotto a sé stante. Di conseguenza, "Vincere l'Odio" e "Quinto Ripensamento", traduzione Italiana di "A Fifth of Beethoven", brano di Walter Murphy presente nella colonna sonora di "Saturday Night Fever", presentata durante la "serata cover" del Festival, hanno un senso nel contesto dell'album e non suonano come il suo epicentro. Un'altra canzone già conosciuta è "Il Primo Giorno di Scuola", un solido e divertente rock pubblicato come singolo a Settembre dell'anno scorso, qua impreziosito da un bellissimo arrangiamento di fiati ad opera del maestro Demo Morselli, assente nella versione originale.

E invece, per quanto riguarda i pezzi nuovi? Beh, musicalmente, l'album è uno dei più avventurosi della discografia di Elio e le Storie Tese: benché siano da sempre famosi anche per la loro diversità di generi, qui si respira un'aria di freschezza di ispirazione molto alta. Così, accanto al Funky di "Vacanza Alternativa" e al Soul di "She Wants", trovano spazio in maniera assolutamente naturale anche il Rock'n'Roll di "Rock della Tangenziale" (in duetto con J-Ax e completamente diverso dall'altra collaborazione quasi omonima appena uscita, "La Tangenziale") e i ritmi Africani di "Cameroon".  E, a proposito di ritmi: "Ritmo Sbilenco" è un altro pezzo eccellente, una esplicita dichiarazione d'amore al Progressive e alla cosidetta musica difficile (anche se è solo questione di abitudine...), strutturata in maniera multiparte, mentre l'Hard Rock di "Parla Come Mangi" critica il costante uso di neologismi Inglesi, seppur con una certa autoironia, come quando "roast-beef" viene de-tradotto come "manzo freddo cotto". Se, liricamente, "Inquisizione" risulta essere un po' la sorella minore di "Dannati Forever", musicalmente ci porta in sonorità molto Weather Report-iane; "Il Mistero dei Bulli", invece, è più pacata, con degli ottimi cori che ricordano il recentemente scomparso Maurice White. Un discorso a parte merita "Bomba Intelligente" (la cui commovente storia è stata recentemente riportata su Facebook dalla pagina "Francesco di Giacomo - La Parte Mancante"): un bellissimo brano scritto dall'indimenticabile e indimenticato Francesco di Giacomo, storico cantante del Banco del Mutuo Soccorso e dal compositore Paolo Sentinelli; si tratta di un provino di una canzone che lo storico cantante aveva inciso in versione non definitiva prima di morire, qua completato ed orchestrato in maniera professionale ed estremamente rispettosa, sul cui finale si aggiunge anche il violino di Mauro Pagani. Non mancano, però, i soliti pezzi bislacchi e meno riusciti, come "China Disco Bar" e "I Delfini Nuotano", un comunque interessante esperimento nel quale ogni membro del gruppo, eccetto Jantoman, ha una parte vocale, sul finale anche contemporaneamente.

Come al solito, il disco pullula di intermezzi, alcuni veramente esilaranti: si pensi, ad esempio, al finale de "Il Mistero dei Bulli" o all'irresistibile Radio Coatta Classica di Lillo & Greg, ovviamente volta ad introdurre "Il Quinto Ripensamento". Naturalmente, non potevano mancare la solita introduzione all'album (della quale non vi sveliamo il contenuto) e la ghost track: un divertente mash-up tra la base di "Quinto Ripensamento" e la traccia vocale di "Vincere l'Odio", (in)appropriatamente adattata alla situazione.

Elio e le Storie Tese, con i precedenti "Studentessi" e "L'Album Biango", ci avevano presentato sì degli ottimi lavori, ma ci avevano anche abituati ad una sorta di standard (alto) dal quale sembrava non avrebbero più deviato, complice anche il fatto che l'attesa tra un album in studio e l'altro è da un po' di tempo abbastanza lunga. "Figgatta de Blanc", invece, oltre a contenere dei pezzi che musicalmente possono essere tranquillamente annoverati tra i migliori che abbiano mai inciso ("Inquisizione", "Bomba Intelligente", "Cameroon", "Ritmo Sbilenco"), aggiunge anche qualcosa di veramente nuovo alla loro discografia. Oltre all'esperimento di "Vincere l'Odio", è necessario anche far notare come, sebbene Elio continui ad essere il cantante principale, le voci degli altri membri del gruppo abbiano un ruolo più frontale rispetto al solito: oltre alla già citata "I Delfini Nuotano", Faso, Cesareo e Rocco Tanica cantano anche una strofa a testa di "Parla Come Mangi" e, quest'ultimo, è il cantante solista di "She Wants". Anche Vittorio Cosma e Paola Folli, membri non ufficiali ma ormai parte integrante della famiglia EELST, hanno il loro giusto spazio: in effetti, la parte vocale della Folli è uno dei motivi per cui "Ritmo Sbilenco" risulta così riuscita. Spendere parole sulle performance è un procedimento quasi pleonastico, dato che è risaputo che il Simpatico Complessino sia composto da musicisti straordinari, ma segnaliamo l'assolo di basso di Faso su "Inquisizione", il duetto di Cesareo assieme al violino distorto di Mauro Pagani alla fine di "Bomba Intelligente" e la splendida parte di batteria di Christian Meyer in "Cameroon", che vede anche il flauto di Elio in gran lustro. Liricamente, i testi seguono lo stesso filone un po' surreale degli ultimi anni, basato soprattutto su giochi di parole e luoghi comuni della lingua Italiana volutamente ridicolizzati, ed è un modo di scrivere che sebbene sia una naturale evoluzione del loro stile, potrebbe risultare essere poco digeribile da coloro che apprezzavano soprattutto le tematiche demenziali, assurde e molto più spinte dei primi dischi. Ottima la produzione dell'album: l'impasto sonoro, sebbene molto complesso, è perfettamente nitido e ogni componente ha il suo giusto spazio. Oltre al solito Max Costa, si segnala anche il ritorno di Otar Bolivecic (pseudonimo di Claudio Dentes), storico produttore dei primi cinque album di Elio e le Storie Tese.

Di recente, sul sito de Il Fatto Quotidiano, sono apparse alcune dichiarazioni di Elio secondo le quali, il gruppo si sarebbe sciolto dopo l'uscita di questo album, anche se tali voci sono state smentite quasi immediatamente. Ci si augura che si sia effettivamente trattato di un fraintendimento ma, se disgraziatamente non dovesse così, "Figgatta de Blanc" rappresenterebbe una chiusura col botto alla discografia di uno dei gruppi più validi che ci siano mai stati in Italia, spesso tristemente poco preso sul serio a causa della sua (sacrosanta) tendenza a ridersi addosso e a prendere allegramente quello che fa. Questo lo vedremo in futuro: oggi, invece, l'acquisto di questo album è quasi d'obbligo!


Elio e le Storie Tese

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