mercoledì 20 agosto 2008

Ministri - La Piazza EP (Black Out/Universal, 2008)

Nel 2008 in Italia non è uscito solo l'album di Vasco Rossi, ma anche le realtà underground della musica alt-rock italiana si sono fatte sentire. Le Luci Della Centrale Elettrica, gli Amari, i Canadians, l'Eterea Postbong Band, ed infine i Ministri. Queste band stanno da tempo ravvivando il panorama “indie” italiano soprattutto con i loro concerti. Ma veniamo al dunque...questi Ministri. L'EP di recente pubblicazione è un prodotto di ottima fattura. La produzione, non eccelsa ma comunque sopra la media, rende giustizia ad una band che ha ancora molta strada da fare e molto da dire. 4 brani per una durata media di 3 minuti a pezzo, tutti politicamente impegnati anche se non eccessivamente, forse per smorzare un po' i toni dopo il primo album, molto più aggressivo a livello di liriche. E' un album comunicativo, sia come parole che come musica. Vediamolo meglio:

Il trio di “ussari” ci sbalordisce subito con un bel pezzo, l'omonimo La Piazza, che sa un po' di Afterhours dei tempi di Germi, con la voce di Alberto dei Verdena. Ma non è semplicemente con un paragone che si può descrivere questo bel pezzo rock, lento rispetto ai due che seguono, ma molto intenso e con un ritornello molto orecchiabile. Il secondo pezzo, il singolo, Diritto Al Tetto, con un testo che, a detta di Dragogna ed Auteliano intervistati per un giornale, è una denuncia neanche tanto velata contro alcuni provvedimenti della polizia milanese, che avrebbe condannato un senzatetto agli arresti domiciliari su una panchina per poi arrestarlo mentre si era allontanato a defecare. E' cronaca anche questa. Musicalmente la canzone è quasi punk, aggressiva al punto giusto e mai pesante, considerata la durata modesta che lo rende un singolo perfetto. La vera traccia di fuoco è Fari Spenti, con un ritornello bellissimo. Non si allontana da Diritto al Tetto come tiro, anche questa veloce e pesta, ma presenta un testo riflessivo, profondo e molto critico, senza mai diventare politico né avventato negli attacchi diretti che sferra. L'EP si chiude con un pezzo che odora di riempitivo, seppur proseguendo il filone critico nei loro testi e quello aggressivo nella musica, anche se nella seconda strofa notiamo un calo di intensità nelle parole di Dragogna. Molto bello il ritornello di questa Meglio Se Non Lo Sai, orecchiabilissimo soprattutto grazie al tiro pop della linea vocale (ascoltatelo e ditemi se non ricorda Max Pezzali negli 883, ma quelli dei tempi migliori).

Alla fine non c'è molto da aggiungere. I Ministri sono una realtà forte, conosciuta, rispettata. Hanno molto da dire vista anche la giovane età, e considerato che l'energia non gli manca c'è solo da sperare che sappiamo “amministrare” il loro futuro. Ci salveranno?

Voto: 8-

7 commenti:

Unknown ha detto...

Forza Luci Della Centrale Elettrica! Forza Eterea Postbong Band! Meno d'accordo per gli Amari, ma de gustibus...

Brizz ha detto...

Todo es de gustibus. A dire la verità gli Amari non piacciono neanche a me, perché ho altri interessi musicali, però dal punto di vista musicale li trovo interessanti, sempre tenendo conto della pochezza del panorama italiano. Grandi sia gli Eterea che Le Luci! Il premio Luigi Tenco se lo merita per i testi che alcune persone non riescono ad apprezzare.

Jacopo Muneratti ha detto...

Il premio Tenco a "Le Luci della Centrale Elettrica" è come il premio comicità alla Premiata Ditta.

I testi non si riescono ad apprezzare perché privi di senso. Ti ricordi quel figuro che era con noi al suo concerto? Quello che non posso nominare e al quale ho detto che i testi erano senza senso, e lui ha risposto "sono metafore"? Quello che quando gli ho chiesto di spiegarmi le metafore è andato in tilt?

Ecco, questo spiega perfettamente il mio punto di vista su di lui

Brizz ha detto...

Sono d'accordo sul fatto che tu puoi anche non essere d'accordo. Comunque come ti dicevo anche in privato molti testi vanno presi ed analizzati per essere compresi. Pensa ai Marlene Kuntz, agli Afterhours dei primi album (e non solo), ai Baustelle, e ad altri. Ci sono cantautori immediati come Guccini, De André, De Gregori, Battiato, Battisti, gente di indubbia capacità che non voglio paragonare al nostro amico di cui stiamo parlando qui, ma che scrivevano testi molto immediati, o con lievi velature fatte apposta per essere comprese da tutti. Canzoni per il popolo, come le definivano gli autori stessi (soprattutto De Andrè e Guccini). I gruppi che ti citavo sopra, i cui testi sono scritti dai rispettivi Godano, Agnelli, Bianconi, ma ce ne sono altri in Italia, vanno compresi, non digeriti in un secondo senza porsi il problema di cosa significhino, anche perchè c'è da dire che lo sforzo musicale in questi gruppi è MOLTO ridotto rispetto a quello che invece viene messo nei testi. Stessa identica cosa fa Vasco Brondi, che è Le Luci della Centrale Elettrica (di Ferrara sottolinerei). Se i testi sembrano deliri di un allucinato non vuol dire che siano insensati, forse occorre approfondirli un po' di più per rendersi conto che al di là dei nonsense come "i sogni dei pesci rossi" si può nascondere un significato diverso. Dopotutto la Divina Commedia non è diventata la più grande opera della letteratura italiana utilizzando parole facilissime da comprendere, e forse perchè, come la musica di Brondi e degli altri che ti ho citato (ma ce ne sono molti altri, come i Perturbazione, i Marta sui Tubi, e la lista continua...), non è diretta solo al pubblico di fan superficiali che si aspettano la canzoncina adolescenziale, ma che vogliono anche cercare un senso nel testo leggendoselo parola per parola e capendo cosa vuol dire, laddove sia possibile. Trovami un senso in Vasco Rossi e ti darò un premio, sicuramente non il Tenco. Vasco Brondi, per quanto il nome gli assomigli, merita molto di più, e il premio Luigi Tenco ci sta tutto, anche perchè comunque volendo criticarlo nel 2008 non è uscito molto di meglio. E come diceva quel "qualcuno" che vuoi criticare, questo E' a tutti gli effetti cantautorato. Non c'è tanto di meglio in Italia, apprezziamo ciò che abbiamo.

Jacopo Muneratti ha detto...

Beh, hai argomentato, e alcuni punti di vista magari possono essere condivisibili, ma prima di tutto:
- Non esistono solo i testi di Vasco Rossi in alternativa a Le Luci della Centrale Elettrica. Non so se hai mai letto i testi di Luigi Tenco, o di Mogol (nei brani di Battisti e non), o anche di De André. De André è criptico, ma non impossibile e insensato come Le Luci.
- L'affermazione finale non mi convince. "Non c'è tanto di meglio in Italia, apprezziamo ciò che abbiamo.". Prima di tutto perché Le Luci mi irrita quasi quanto Tiziano Ferro, e in secondo luogo perché mi sembra l'equivalente di "non è un granché, ma non c'è di meglio, quindi prendiamolo". Personalmente mi metterei alla ricerca di gruppi più sofisticati.

Brizz ha detto...

Io personalmente non ho mai detto che sia un genio della musica, ho solo detto che è tra i rappresentanti più alti (anche forse perchè sta ricevendo un'attenzione mediatica notevole) di una scena underground (dalla quale a breve potrebbe anche uscire visto che è ovunque) italiana che ha molto da dire ma che nessuno (o quasi) conosce. Il mio intervento puntava a spiegare le mie affermazioni e non ad incensarlo fino a paragonarlo a mostri sacri come De Andrè, che ho usato come metro di paragone solo per far capire un concetto abbastanza difficile da far comprendere altrimenti. Ovvio che non si possono mettere sullo stesso piano uno come Brondi a De Andrè. Dall'altro lato però io continuo a sostenere che "Le Luci" (come lo chiami tu) fa musica con una certa sostanza e un cantautorato che tutto sommato è di buon livello.
Spiegando invece la mia frase finale, appositamente scritta in maniera controversa, sottolineo che intendevo ciò: non avrei dato il premio Luigi Tenco a nessun altro che conosco (e sottolineo che ho una visione della scena italiana ampia solo fino a un certo punto, quindi non è assolutamente da escludere che il premio potesse andare a qualcuno di più dotato) perchè nel 2008 non ci sono realtà migliori. Questo non intendeva sminuire le sue capacità, sulle quali non mi ripeto, ma anzi a sottolineare nuovamente ciò che ho appena detto, che non conosco persone che nel 2008 hanno prodotto un bell'album come Canzoni da Spiaggia Deturpata (che tra l'altro forse recensirò a giorni per questo blog). Non so che altro dire, ho spiegato ormai in lungo e in largo che ne penso, alla fine stiamo spendendo fin troppe parole per un fenomeno che potrebbe essere temporaneo ma sul quale, personalmente, investirei molto, pensando con la logica e mettendomi nei panni di qualche produttore. Ripeto, lo vedo semplicemente come una delle tante buone realtà alternative italiane che la gente dovrebbe conoscere ed apprezzare di più. Se devo fare una critica la posso anche fare, ma non riguarda i testi. Approfondirò l'argomento con una recensione probabilmente.

ps. Il premio Luigi Tenco 2008 è stato dato anche ai Baustelle

PISQUIS ha detto...

FORZA MINISTRI - FORZA ETEREA POST BONG BAND - GLI ALTRI AL ROGO!!!! ------------