domenica 2 maggio 2010

Hole - Nobody's Daughter (Universal, 2010)

Recensione scritta per Indie for Bunnies
Tracklist


Courtney Love da solista non aveva nulla da dire. Con le Hole, band per la quale la stella cometa rappresenta quasi simbolicamente la loro carriera, che le ha portate ad essere caricatura di sé stessa verso la fine, salta fuori a dodici anni di distanza per tentare di guadagnare un po' di grana (e c'è un illuminante titolo ad attestarlo nella tracklist, ma cercatelo voi). Perché è questo l'unico motivo. La donna più odiata degli anni '90 ha pochissimo da raccontare: non scrive musica difficile, né musica nuova. Non scrive musica per giovani, né per vecchi affezionati di questo tipo di rock. Non é neppure una ragazza carina come una decina d'anni fa. In generale è decaduta più o meno quanto il mito di tutte le band che ruotano attorno a questo progetto. Melissa Auf Der Maur, non inclusa in questa reunion, con un album nuovo poco promettente nonostante un ottimo singolo, Linda Perry delle scomparse 4 Non Blondes al co-writing e gli instancabili legami con Corgan che tenta di tenere uniti i cocci di una band storica, gli Smashing Pumpkins ovviamente, che ormai non hanno veramente più nulla di lontanamente interessante. E neppure di rock.
Nobody's Daughter è un disco stanco, senza contenuti, assolutamente inutile. Di per sé conserva, tra le righe di questa specie di tragicomico diario-ritorno, un'anima trasgressiva che nonostante venga fuori da un personaggio la cui carica mediatica iniziale se n'è ormai andata con la fine delle elucubrazioni riguardo il suo eventuale coinvolgimento sulla scomparsa del marito, fa ancora sentire il suo impeto. Ma le pulsazioni vitali di quel fenomeno chiamato Hole è ormai esaurito e così i brani si riducono a piccoli sprazzi di distorsione e qualche azzeccato tentativo di screaming, così che i brani più interessanti non sono certo quelli che provano timidamente ad imitare i fasti dei primi due dischi (Loser Dust e Skinny Little Bitch, ad esempio, comunque orecchiabili, lotto di canzoni salvato poi in corner dalla migliore del disco, la potentissima e ruvidissima How Dirty Girls Get Clean), ma quelli più radiofonici che tenteranno di lanciare il disco nelle classifiche del mainstream rock. Trattasi della title-track, di Someone Else's Bed e la lenta e quasi post-grunge Letter To God. Non grandi pezzi, ma sicuramente sopra il livello medio del disco. Un elemento a vantaggio di questo lavoro è senz'altro quel senso di rabbia che Courtney ancora comunica, quella specie di sentimento di furia giovanile che non scompare mai e che fa sempre parlare di lei come una "bad girl", impulsiva e sclerotica anche nella composizione. Ma l'assenza dei vecchi membri delle Hole si sente troppo a livello musicale, e anche se musicisti come Stuart Fisher e Shawn Dailey possono arginare la perdita non si arriverà mai ai fasti della Auf Der Maur al basso. 
Courtney Love dovrebbe trovare un modo migliore per rimanere a galla, perché questa squallida reunion servirà solo ai quattro folli che la sperano ancora tirar fuori le tette ai concerti. Per il resto non sembra per niente il grande ritorno di cui ha parlato nelle interviste. Personaggio fine a sé stesso, niente di più. 


Voto: 5-

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma che cavolo di recensione è mai questa!!!!!Disco inutile??!!A me ha fatto sobbalzare dalla sedia al primo ascolto!!!
E' un disco meraviglioso!!!!!Le canzoni,specialmente dalla title track alla settima sono sublimi....,ti si piantano in testa e non se ne escono mai piu'!!!
Io definirei questo disco come uno splendido mix super riuscito tra rock-country e grunge...Vogliamo parlare delle melodie di queste perle?Sono ben costruite e piene di energia e positivita',basti ascoltare Pacific Coast to higway,Samantha,o il primo singolo Skinny Little Bitch x avere una scarica di adrenalina pura!!
Grandissima Courtney,spero che la critica e la stampa,quella che conta davvero,ti ripaghino con i giusti meriti senza farsi condizionare come spesso accade da antipatie personali o pregiudizi del cavolo!!!.Un ritorno a questi livelli proprio non ce lo aspettavamo!!!
By Mario

Brizz ha detto...

Gentile Mario.
Grazie del commento. Effettivamente ci sono delle cose interessanti in questo disco, ma come dire...la critica OGGETTIVA non esiste. A me i vecchi lavori delle Hole piacciono veramente un casino, e se ho trovato questo disco inferiore non è certo per pregiudizi o antipatie personali. L'ho trovato vuoto, immotivato, senza ispirazione. I suoi pezzi carini li ha, orecchiabili finché vuoi e con una certa carica, che nella recensione ho riconosciuto, ma manca qualcosa. Un qualcosa che mi è stato difficile spiegare, e ammetto che forse non ci sono riuscito bene. Tutto sommato il concetto è che il recensore ha delle opinioni personali soggettive, e una recensione DEVE essere soggettiva, e la mia opinione è che il ritorno delle Hole manca di ispirazione e motivazione.

Un abbraccio,
Emanuele

Anonimo ha detto...

Ciao Emanuele,grazie x aver letto e risposto al mio commento.
Il discorso è ke a volte capita di leggere recensioni esaltanti x diski assolutamente mediocri,e noi lettori appassionati di musica spesso ne siamo condizionati...Chiaro ke non mi riferisco alla vostra rivista,ma parlo in generale..Quando poi capita di ascoltare lavori come l'ultimo delle Hole,con canzoni ottimamente suonate e arrangiate,ke riescono ad unire attitudine,tecnica e melodia,facendoci provare sensazioni ed emozioni bellissime,ci viene quasi d'istinto replicare,come è accaduto a me leggendo la vostra recensione..Il mio sul cd delle Hole chiaramente,è un giudizio assolutamente personale e opinabile x carita'..Fa cmq piacere confrontarsi con chi mastica di musica,e condividere questa passione seppur con parei contrastanti.
Cordiali saluti,a presto
By Mario

Anonimo ha detto...

devo dire che anch'io nn mi aspettavo un ritorno buono delle hole.....il disco mi piace parecchio anche se preferisco tutta la prima parte....le cose che mi dispiacciono sono solo 2 il fatto che nn abbia usufruito dell'apporto delle altre hole Melissa ed Eric avrebbero dato una spinta in più e che nn abbia conservato la prima versione della title track nobody's daughter che circolava già dal 2008 sul web...malinconica e ossessiva....Courtney insieme ad Amy Winehouse restano e resteranno sempre dei personaggi controversi ma indelebili nel senso positivo...