domenica 10 ottobre 2010

Esperia - L'Odore Di Vita (Autoproduzione, 2010)


Tracklist:
1. Incontro Il Destino (Di Nuovo)
2. Guardami
3. La Bottiglia E' Vuota
4. Anima Nuda
5. Nei Tuoi Occhi
6. Old Dirty Boot
7. Il Re Del Nulla
8. Il Maestro
9. L'Odore Di Vita
10. I Miei Passi
11. Aggressivo e Retrattile

Un destino tragico. Quello che sembrano voler raccontare gli Esperia con questo lavoro. Una band che ha sudato tanto per ottenere quello che voleva, il loro primo disco e un poco di riconoscimento, che sia esso un'intervista, un concerto davanti ad un folto pubblico oppure una recensione come questa. Del resto, i gruppi che ricercano la gloria sono costretti spesso a confrontarsi con la cilecca, mostro che inghiotte tutto in un paese che investe poco nella musica, e più in generale nell'arte, come il nostro. Ma sperare è anche la chiave per arrivare a qualcosa, insieme a un po' di tenacia, e il grande sogno degli Esperia non si è sicuramente un sogno infranto contro scogli che ne abbiano provocato la morte (o il risveglio). "L'Odore Di Vita" è infatti un disco onesto, semplice ma d'impatto, composto nella maniera più rock, semplice, senza sovraincisioni né fronzoli, privo di strumenti particolari, ghirigori o compensazioni elettroniche, solo le vibrazioni della chitarra elettrica, del basso, della voce e delle pelli. Coinvolge sia il piano uditivo che quello emozionale, sconvolgendo con dei testi molto profondi e che tentano, molto spesso con successo, di raccontare una storia che abbia un senso. Questa, visti i tempi che corrono, si chiama controtendenza. E ci sta, eccome se ci sta.
La musica, all'interno del pacchetto, risalta meno rispetto alle liriche. Sarà che non si propone nessuna novità, sarà che il sound è deciso ma prodotto in maniera piuttosto casereccia, ma qui non si sta parlando di grandi miracoli. La verità però è un'altra: dopotutto non sono questi gli aspetti che contano e gli Esperia sono senz'altro una di quelle band che hanno fatto del rock più alternativo, che prende a piene mani da cascate di effluvi rock anni '90 ovviamente imbevuti di grunge, e se questo non gli fa molta giustizia la riscossa arriva in tutta la sua pienezza con la bellezza di brani come "Guardami", "Il Re Del Nulla", la title-track e l'opener "Incontro Il Destino", tutti pezzi che trovano la loro giusta dimensione nel contesto post-nineties di cui sopra. La debolezza è data solo dagli assoli, carini ma a volte inseriti forzatamente, che viene però contrastata dalla forza espressiva della voce, con una timbrica che nella sua assenza di particolarità caratteristiche diventa invece mezzo per convogliare concetti profondamente emozionali, utilizzandola nel migliore dei modi. Altro che i quattro rincoglioniti di X Factor, questo è rock vero.
Niente di speciale, è chiaro, ma chi ha voglia di fare musica coi coglioni sa sempre cosa significa fare fatica e guadagnarsi la pubblicazione di un disco. Questo è "fatto con tanto amore", direbbero le mamme, l'importante è che lo ascoltiate con attenzione perchè nonostante la sua immediatezza non è certo un brutto disco. E l'armonica spinge via ogni dubbio. 

Voto: 7-

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