giovedì 21 ottobre 2010

Hot Poop - Numero 2 - NaStrasse


Intelligenti, filosofici e colti, i NaStrasse, composti da Marco La Cascia (voce e chitarra), Daniele Baldo (chitarra), Eleonora De Agostini (basso e voce), Alessio Simoni (synth, tastiere e voce) e Paolo Pregnolato (batteria), potrebbero essere definiti come "cantautorato sperimentale".
Il lavoro di cui parliamo oggi è intitolato "Qualcosa è cambiato" ed è il secondo prodotto del gruppo, dopo un primo omonimo disco pubblicato nel 2008. Il disco è composto da cinque canzoni apparentemente semplici e immediate, ma con una componente bizzarra che le rende molto interessanti. Aprono l'album "Ciao" e "Il Militare" due riusciti brani rock dal ritmo coinvolgente e, nel caso del secondo, con una riuscita parte corale. "Tan-Dam" offre un buon contrasto tra una musica prevalentemente allegra e una parte vocale (e di sintetizzatore) abbastanza triste, e ha come ospite Marco Putinato al sassofono, così come nella seguente "Cuki".
I due pezzi più lunghi, però, sono quelli più interessanti, ovvero l'appena citata "Cuki", quasi psichedelica e costituita da una parte quasi dissonante e una eccellente coda nella quale la musica sembra quasi sciogliersi, durante la quale il sassofono offre sonorità molto vicine ai Roxy Music, e "Di tutto e con niente", dalla struttura vagamente a la Captain Beefheart e con un bel finale a sorpresa e ottime voci.
Un buon lavoro, insomma: bizzarro ma non allucinato, orecchiabile ma non banale, colto ma non pomposo. Ben fatto!


GTBT: Sul vostro sito si parla di "5 percorsi diversi, lontani, collaterali, vicini, 5 strade, 5 modi di intendere e fare musica." . Cosa intendete dire precisamente?

NaStrasse: Siamo 5 persone che prima di formare i Nastrasse hanno avuto altre esperienze musicali, altri ascolti, anche molto distanti da ciò che facciamo ora. E’ questo il motivo del nostro correre su parallele, più o meno vicine, poi in un punto, per una qualche ragione, abbiamo deciso di incontrarci e percorrere una strada comune.


GTBT: La componente filosofica nella vostra musica mi sembra abbastanza alta da spingermi a chiedervi quali sono i vostri autori preferiti.

NaStrasse: Per quanto riguarda gli arrangiamenti, tutto è frutto di quella distanza di cui ti dicevamo, che invece di creare scontri o predominanze ha finito, col lavoro e la pazienza, per dar vita a qualcosa di nuovo e diverso, amalgamando il rock, il pop e il folk in uno stile tutto nostro. I testi invece li scrive personalmente Marco e le influenze, oltre a quelle prettamente musicali come Bob Dylan, Francesco De Gregori, Nick Drake, Georges Brassens, John Lennon, Woody Guthrie, Fabrizio De Andrè, per citarne alcuni, da buon lettore ha preso a modello diversi scrittori e poeti come i beat Allen Ginsberg, Gregory Corso, Jack Kerouac, o altri più o meno moderni come T.S. Eliot, Eugenio Montale, Ezra Pound, Walt Whitman, Charles Bukowsky, Raymond Carver, Dino Campana e altri.


GTBT: Ho apprezzato molto le voci parlate sovrapposte al termine di "Di tutto e con niente". Com'è nata questa idea?

NaStrasse: L’idea era di creare una “scena” sonora...un passaggio tra la prima e la seconda parte del demo. Ci sarebbero dovuti essere altri suoni; bottiglie rotte, una porta che sbatte. L’ascoltatore doveva essere trasportato da un luogo (i suoni in sottofondo sono la registrazione di un vero concerto) con il vocio delle persone (anche queste vere!) in un luogo nuovo...il tutto è stato compiuto a metà!!


GTBT: Nel 2008 avete prodotto un album collegato ad un libro di poesie, tra il 2009 e il 2010 avete realizzato questo "Qualcosa è cambiato". Nel 2011 continuerete su quest'ultima strada oppure cambierete ancora direzione?

NaStrasse: Difficile a dirsi...speriamo soprattutto di continuare. Con il lavoro, le distanze, il tempo, si fa sempre molta fatica. Questo “Qualcosa è cambiato” è quello che siamo ora, quello che sentiamo di dire adesso. Il futuro può essere intravisto, nel senso che idee nuove e diverse ce ne sono però dire che cambieremo ancora direzione è un’affermazione impegnativa che per ora tendiamo ad escludere.




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